Washington ha bisogno di ripulire il proprio curriculum prima di tentare di affermare la propria superiorità morale sui cinesi, per i loro presunti attacchi hacker contro gli Stati Uniti.
Gli USA stanno accusando la Cina di cercare di penetrare nei computer della difesa degli Stati Uniti per scopi di spionaggio. Quest’affermazione è chiaramente ipocrita: per diversi decenni, gli Stati Uniti hanno felicemente intercettato e registrato conversazioni di ogni altra nazione, ogniqualvolta fosse possibile.
Questo fu fatto con la loro rete d’intercettazione globale ‘Echelon’, che includeva le nazioni più industrializzate e che – quando scoperta – rappresentò una scandalosa violazione della fiducia internazionale tanto che la maggior parte delle nazioni non voleva credere che il programma ‘Echelon’ fosse realmente esistito e fosse operativo.
Questa rete di stazioni d’intercettazione non è stata utilizzata dagli Stati Uniti solo per scopi militari ma, è stato a lungo sostenuto, che fosse anche usata per dare alle industrie americane il vantaggio nelle applicazioni prettamente industriali, in competizione con le loro controparti internazionali.
In Europa, agli Stati Uniti non è bastato ascoltare tutte le conversazioni utilizzando il programma ‘Echelon’. Gli USA hanno anche preteso le informazioni su tutte le transazioni bancarie SWIFT in Europa, ufficialmente in nome della lotta al terrorismo, ma tali informazioni hanno dato di nuovo un grande vantaggio alle aziende americane nello spionaggio industriale.
Criticare la Cina per quello che gli Stati Uniti stanno facendo in giro per il mondo da decenni, si rivela un atteggiamento ipocrita della peggior specie, indipendentemente dal fatto che le accuse siano vere. Ma c’è di peggio: questa presunta pirateria informatica cinese è stata accusata da Washington di avere connotazioni militari affermando che era una violazione della ‘fiducia internazionale’.
Ad oggi, solo due nazioni sono note per aver usato la pirateria informatica nelle applicazioni militari: gli Stati Uniti e Israele, nel loro attacco congiunto contro gli impianti nucleari iraniani utilizzando un software dannoso di una sofisticazione tale mai riscontrata prima dalla comunità di sicurezza. (Come premio, prima che fosse scoperto che gli Stati Uniti erano dietro a Stuxnet, la NATO ha usato quest’attacco di hacking come scusa per chiedere un aumento dei finanziamenti).
No, quello che c’è veramente alla base di tutto questo è una minaccia alla pax americana – l’idea che la pace nel mondo debba essere garantita dagli Stati Uniti, ma solo alle condizioni poste dagli stessi USA. (Possiamo facilmente osservare come queste condizioni vengano cambiate di giorno in giorno, e poi imposte, dai droni assassini).
Se una qualsiasi altra nazione dovesse acquisire una superiorità in un qualunque singolo settore, la capacità di Washington – già messa a dura prova – di proiettare la violenza militare in qualsiasi parte del mondo potrebbe sgretolarsi. Anche se le forze armate statunitensi spendono praticamente tanto quanto quelle dei paesi industrializzati messi insieme, questo sarebbe sostenibile ancora per poco tempo se fosse permesso a un ‘tallone d’Achille’ di svilupparsi all’interno del loro predominio.
Pertanto, è assolutamente vitale per gli obiettivi degli Stati Uniti che loro – e solo loro – possano continuare ad intercettare il resto del mondo e piratare gli interessi industriali delle altre nazioni, per mantenere e finanziare la propria superiorità militare, che è a sua volta utilizzata per mantenere una pace attraverso una superiore potenza di fuoco predominante in tutto il mondo: la pax americana.
Se qualsiasi altra nazione dovesse sviluppare tali capacità d’intercettazione o di hacking, rappresenterebbe automaticamente una minaccia a lungo termine per il dominio degli Stati Uniti. Pertanto non è una sorpresa che Washington critichi gli altri. Ma urlare alla ‘violazione della fiducia’? Non poteva esserci reclamo più falso.
Quella fiducia internazionale è stata violata tanto tempo fa, e non dai cinesi. Gli Stati Uniti non hanno la superiorità morale, e non hanno nessun requisito per averla.
Gli USA stanno accusando la Cina di cercare di penetrare nei computer della difesa degli Stati Uniti per scopi di spionaggio. Quest’affermazione è chiaramente ipocrita: per diversi decenni, gli Stati Uniti hanno felicemente intercettato e registrato conversazioni di ogni altra nazione, ogniqualvolta fosse possibile.
Questo fu fatto con la loro rete d’intercettazione globale ‘Echelon’, che includeva le nazioni più industrializzate e che – quando scoperta – rappresentò una scandalosa violazione della fiducia internazionale tanto che la maggior parte delle nazioni non voleva credere che il programma ‘Echelon’ fosse realmente esistito e fosse operativo.
Questa rete di stazioni d’intercettazione non è stata utilizzata dagli Stati Uniti solo per scopi militari ma, è stato a lungo sostenuto, che fosse anche usata per dare alle industrie americane il vantaggio nelle applicazioni prettamente industriali, in competizione con le loro controparti internazionali.
In Europa, agli Stati Uniti non è bastato ascoltare tutte le conversazioni utilizzando il programma ‘Echelon’. Gli USA hanno anche preteso le informazioni su tutte le transazioni bancarie SWIFT in Europa, ufficialmente in nome della lotta al terrorismo, ma tali informazioni hanno dato di nuovo un grande vantaggio alle aziende americane nello spionaggio industriale.
Criticare la Cina per quello che gli Stati Uniti stanno facendo in giro per il mondo da decenni, si rivela un atteggiamento ipocrita della peggior specie, indipendentemente dal fatto che le accuse siano vere. Ma c’è di peggio: questa presunta pirateria informatica cinese è stata accusata da Washington di avere connotazioni militari affermando che era una violazione della ‘fiducia internazionale’.
Ad oggi, solo due nazioni sono note per aver usato la pirateria informatica nelle applicazioni militari: gli Stati Uniti e Israele, nel loro attacco congiunto contro gli impianti nucleari iraniani utilizzando un software dannoso di una sofisticazione tale mai riscontrata prima dalla comunità di sicurezza. (Come premio, prima che fosse scoperto che gli Stati Uniti erano dietro a Stuxnet, la NATO ha usato quest’attacco di hacking come scusa per chiedere un aumento dei finanziamenti).
No, quello che c’è veramente alla base di tutto questo è una minaccia alla pax americana – l’idea che la pace nel mondo debba essere garantita dagli Stati Uniti, ma solo alle condizioni poste dagli stessi USA. (Possiamo facilmente osservare come queste condizioni vengano cambiate di giorno in giorno, e poi imposte, dai droni assassini).
Se una qualsiasi altra nazione dovesse acquisire una superiorità in un qualunque singolo settore, la capacità di Washington – già messa a dura prova – di proiettare la violenza militare in qualsiasi parte del mondo potrebbe sgretolarsi. Anche se le forze armate statunitensi spendono praticamente tanto quanto quelle dei paesi industrializzati messi insieme, questo sarebbe sostenibile ancora per poco tempo se fosse permesso a un ‘tallone d’Achille’ di svilupparsi all’interno del loro predominio.
Pertanto, è assolutamente vitale per gli obiettivi degli Stati Uniti che loro – e solo loro – possano continuare ad intercettare il resto del mondo e piratare gli interessi industriali delle altre nazioni, per mantenere e finanziare la propria superiorità militare, che è a sua volta utilizzata per mantenere una pace attraverso una superiore potenza di fuoco predominante in tutto il mondo: la pax americana.
Se qualsiasi altra nazione dovesse sviluppare tali capacità d’intercettazione o di hacking, rappresenterebbe automaticamente una minaccia a lungo termine per il dominio degli Stati Uniti. Pertanto non è una sorpresa che Washington critichi gli altri. Ma urlare alla ‘violazione della fiducia’? Non poteva esserci reclamo più falso.
Quella fiducia internazionale è stata violata tanto tempo fa, e non dai cinesi. Gli Stati Uniti non hanno la superiorità morale, e non hanno nessun requisito per averla.
Rick Falkvinge, fondatore del primo Partito Pirata
Traduzione di Michele Franceschelli
Traduzione di Michele Franceschelli
Articolo originariamente pubblicato sul giornale on-line 'Stato e Potenza'