La doppiezza leghista esce allo scoperto sul caso dei marines sospettati di aver contratto il virus Ebola. 
Vicenza, visita ai cantieri del Dal Molin del governatore Luca Zaia e dell’ambasciatore Usa David Thorne, Corriere del Veneto (Aprile 2012)

La storia è ormai nota: undici soldati statunitensi di ritorno dalla Liberia sono stati messi in isolamento a Vicenza, per verificare l’eventuale contagio dal virus Ebola. Tra i militari posti sotto osservazione c’è anche il generale Darryl Williams, comandante dell’esercito Usa in Africa. I militari al loro arrivo in Italia sono stati accolti dai carabinieri che indossavano tute protettive. Il ministero della Difesa italiano già da alcune settimane si era infatti allertato sulla possibilità che la base USA di Vicenza potesse ospitare personale americano di passaggio dall’Africa e in particolare dalla Liberia che è uno dei tre Paesi dell’Africa occidentale maggiormente colpiti dall’epimedia del virus Ebola. Se le disposizioni attuali del Ministero avranno seguito, tutti i militari Usa di ritorno dalla Liberia, diverse centinaia di soldati, rimarranno in isolamento per 21 giorni. Le autorità militari americane hanno assicurato che i soldati Usa rimarranno per tutto il tempo necessario all’interno della base statunitense senza entrare in territorio italiano.
Di fronte a questa situazione il governatore leghista della Regione Veneto Luca Zaia ha sborbottato, consapevole delle crescenti e legittime paure nella popolazione veneta ed italiana per una potenziale diffusione del virus Ebola e ha chiesto che i marines rientrati dall’Africa, e quelli che rientreranno, non siano rianviati in Veneto per trascorrere la quarantena, ma negli Stati Uniti. E queste dichiarazioni di Zaia sono state da alcuni tacciate come sovraniste.
Ma come signor Zaia? Chi vuole la bicicletta, ora deve pedalare! Non era lei, nell’Aprile del 2012, a visitare con orgoglio i cantieri della base statunitense Dal Molin in compagnia dell’ambasciatore USA David Thorne e a spendersi in sproloqui apolegetici sull’utilità della base per Vicenza e per l’economia veneta, e sulla bontà degli USA di ieri, di oggi e di domani? (1)
E’ lei stesso ad averci ricordato nell’intervista al Corriere del Veneto del 29 ottobre come la sua “vicinanza ed amicizia agli Usa” sia dimostrata dal fatto che è “stato l’unico amministratore che è andato all’apertura della base “Dal Molin””.
Quella base Dal Molin, le ricordiamo signor Governatore, quella base che le piace tanto e per cui si è tanto prodigato per la sua realizzazione, sarebbe progressivamente diventata – unita alla vicina caserma statunitense Ederle – il centro del supremo comando americano per le truppe di terra dell’Africom – Africa Command (mentre le forze navali sarebbero andate a Napoli) e questo si sapeva da tanto tempo, almeno dal 2008. E’ l’United States Africa Command, signor Governatore, che gestisce dall’Italia tutte le operazione di guerra, spesso vendute come “umanitarie”, in tutta l’Africa e in tutti i suoi paesi, in Liberia per esempio, da dove provenivano i soldati che lei oggi chiede vengano spostati in USA. Non lo sapeva Signor governatore? E a Vicenza il personale militare statunitense dovrebbe raggiungere progressivamente le 5000 unità. Quindi, anche se ci saranno insabbiamenti, è logico aspettarsi, date queste premesse, altri casi di quarantena e sempre un maggiore pericolo di diffusione del virus Ebola, dato il viavai senza sosta tra Ederle-Dal Molin, Aviano, Pratica di Mare e il Continente Nero (2). Fa parte dei giochi, se avete consentito con entusiasmo al Pentagono di trasformare l’Italia e Vicenza nel suo centro di comando per l’Africa, dopo che Spagna e Sud-Africa si erano opposte, ora vi tenete queste ed altre “chicche”, come il pericolo del virus-Ebola (oltre agli stupri ai danni delle giovani donne (3), l’inquinamento, il traffico di droga, il pericolo di attentati, gli incidenti, la complicità logistica e morale nella guerre “umanitarie”, i costi di nascosto accollati al contribuente italiano e molto, molto altro ancora) che dovrete far buttare giù ai vostri concittadini, che hanno creduto alle vostre balle sulla magnificenza e sulle grandi opportunità rappresentate dal Dal Molin.
Ma questa è sempre stata la Lega Nord: i soldati statunitensi sono i veri immigrati che i leghisti non vedono, offuscando la loro presenza con una becera xenofobia ed islamofobia utile a distorcere l’attenzione della popolazione italiana dal vero pericolo rappresentato dalle truppe di occupazione USA che sono già in casa nostra. Quella Lega corresponsabile, perché sempre al governo in quei frangenti, delle scellerete imprese italiane al fianco del “liberatore” yankee in Afganistan, Iraq e Libia…
E chi si farà carico delle spese mediche e sanitarie per questi ed altri casi di quarantena e controllo? Ce lo vuole dire Signor Zaia? Ma se avete voluto la base, ora dovete far sobbarcare ai contribuenti veneti ed italiani anche queste spese…. 
D’altronde, come se non bastasse, è sempre lei e la sua giunta “verde” che dopo aver sostenuto la costruzione del Dal Molin, ha approvato, a fine 2012, la Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca) che dava il via libera della Regione Veneto al nuovo centro di addestramento che gli statunitensi vogliono realizzare nel comune di Longare, in provincia di Vicenza, rimodellando una vecchia installazione militare USA – Site Pluto – ancora oggi probabilmente utilizzata come deposito di munizioni nucleari americane e in cui non sono mancati in passato pericolosi incidenti dai contorni tutt’altro che chiari. Le ricordiamo che la nuova Site Pluto è una struttura che si svilupperà su “un’area di 5 ettari e sarà un vero e proprio centro all’avanguardia, dotato di tecnologie di ultima generazione. Potrà ospitare quasi 300 militari al giorno, nel caso delle esercitazioni più gravose. Le unità di stanza a Vicenza, grazie alla nuova struttura, potranno condurre addestramenti mirati, pianificando missioni e simulando ambienti virtuali. L’obiettivo è quello di mantenere «un alto livello di prontezza operativa” (4). Così si espresse all’epoca il Presidio Permanente No Dal Molin sul regalo fatto dalla regione leghista al Pentagono: “Altro che “prima il Veneto”: la Giunta regionale del governatore Luca Zaia ha approvato, con una delibera alla vigilia della pausa natalizia, la Vinca relativa al nuovo centro di addestramento che gli statunitensi vogliono realizzare a Site Pluto. Luca Zaia tradisce così la volontà espressa dal Consiglio regionale del Veneto lo scorso autunno, dimostrandosi un umile servitore dei padroni a stelle e strisce. L’approvazione della Vinca rappresenta un affronto non soltanto alla dignità del Consiglio Regionale, la cui indicazione è stata tradita, ma soprattutto al territorio vicentino, con le comunità e i sindaci che hanno già espresso la propria contrarietà a nuove servitù militari. (…) Era già successo con il Dal Molin, quando la Regione approvò una relazione di centinaia di pagine in appena 9 giorni dalla loro presentazione. Luca Zaia mostra ancora una volta il vero volto della Lega Nord. Urlano “paròni a casa nostra nelle piazze” e sono i più umili servi dell’apparato militare statunitense quando siedono ai posti di governo. Per loro gli interessi statunitensi vengono prima di quelli dei veneti: ancora una volta dovranno essere i cittadini a difendere la dignità delle nostre terre e delle nostre comunità mentre i politicanti d’ogni risma abbassano la testa e si mettono al servizio dell’apparato militare”.
Signor Zaia: avete voluto gli yankee, ora vi tocca far accettare alla popolazione veneta ed italiana il pericolo del virus Ebola, poche storie. Il Pentagono non potrà, anche se lo volesse, dare ascolto ai vostri ipocriti lamenti. Ora è troppo tardi. Per questo, signor Zaia, i cittadini veneti ed italiani non scordano e vi accusano.



Michele Franceschelli




Articolo originariamente pubblicato sul giornale on-line 'Stato e Potenza'